Ennesimo naufragio. Canali umanitari subito. Ne va del nostro futuro

Altri 18 morti vittime di un naufragio nel mar Egeo.

Continua l’ecatombe nel Mediterraneo nell’indifferenza di istituzioni nazionali e sovranazionali.

Alla fine di un anno tragico in cui migliaia di innocenti hanno perso la vita nel tentativo di giungere in Europa il Centro Astalli torna a chiedere l’attivazione di canali umanitari legali e sicuri che spezzino il monopolio dei trafficanti e interrompano l’ecatombe in mare.

P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, commenta così le ultime tragiche notizie: ”Non stanchiamoci di chiedere  che si ponga immediatamente fine al massacro.  Non possiamo  abituarci a contare i morti. Se lo facessimo avremmo perso la nostra umanità.

Il diritto d’asilo oggi rappresenta l’emblema del nostro grado di civiltà. La nostra storia comune italiana ed europea  parla di popoli martoriati dalle guerre e dalle dittature. Stiamo lasciando morire innocenti che sono accomunati ai nostri padri dalla mancanza di libertà e dalla privazione dei diritti umani. Muoiono ogni giorno uomini, donne, bambini. Potremmo essere noi, mettiamoci nei loro panni. Siamo responsabili del nostro avvenire per questo abbiamo il dovere di interrompere questa spirale di morte. Una società senza memoria non ha futuro”.

 

Condividi su: