Il Centro Astalli esprime profondo dolore e cordoglio per le vittime dei due naufragi che si sono susseguiti nella giornata di ieri, a poche ore di distanza l’uno dall’altro, nel Mediterraneo.
Il primo è avvenuto nei pressi dell’isola greca di Chios nell’Egeo orientale. Un’imbarcazione salpata dalle coste turche con a bordo 22 persone, tra cui 8 minori, ha perso il controllo a seguito dell’impatto con il fondale roccioso. L’incidente ha causato gravi danni al natante che ha iniziato ad affondare.
Tre bambine di 5, 7 e 10 anni hanno perso la vita. La madre delle piccole è tra le 19 persone che sono state soccorse dalla Guardia Costiera ed è al momento ricoverata nell’ospedale dell’isola.
Il secondo naufragio, avvenuto in acque Sar maltesi, presenta un bilancio numericamente ancor più drammatico: 9 morti e 15 dispersi. Tra le vittime una bambina di 5 anni. La Guardia Costiera ha tratto in salvo 22 persone che si trovavano a bordo dell’imbarcazione partita tre giorni prima da Sfax, Tunisia.
Tra i superstiti, sei persone sono al momento ricoverate in condizioni critiche al Poliambulatorio di Lampedusa dove uno di loro, giunto agonizzante, è morto pochi minuti dopo. Secondo le testimonianze dei superstiti, sul natante viaggiavano 46 persone, originari di Guinea, Burkina Faso, Mali e Costa d’Avorio.
Nel Mediterraneo si continua a consumare una strage senza fine: 372 i morti già registrati da gennaio 2024, una media di 4 persone al giorno. Vite che potevano essere salvate grazie alla presenza di operazioni di salvataggio coordinate e vie legali sicure. Soluzioni che il Centro Astalli continua a chiedere incessantemente per permettere a chi scappa da guerre, persecuzioni, violenze, catastrofi ambientali di poter chiedere asilo in modo sicuro e dignitoso.