Arci, Caritas e Centro Astalli al Governo: l’onere della notifica non ricada sugli operatori

La legge n. 46/17 ha introdotto una serie di modifiche alla normativa in materia di protezione internazionale attribuendo agli operatori dell’accoglienza l’onere della notificazione degli atti e dei provvedimenti ai richiedenti asilo presenti nelle strutture di accoglienza.

Abbiamo fatto presente al Ministro dell’Interno che si tratta a nostro parere di una procedura illegittima che stravolge il principio di sussidiarietà che da decenni anima il nostro sistema. L’attribuzione di questo ruolo implica un’impropria e grave responsabilità che, in caso di errore dovuto ad inesperienza, espone sia gli operatori e i responsabili di strutture che gli stessi beneficiari, a conseguenze giuridiche ed economiche inaccettabili.

Per questo motivo abbiamo chiesto al Ministro dell’Interno di intervenire correggendo la norma (legge 46/17), per evitare che la difficoltà delle istituzioni di assolvere alla pubblica funzione di notificazione degli atti amministrativi non venga scaricata sui progetti di accoglienza. La risposta del ministro Minniti è stata tutt’altro che positiva, confermando così un trend che impensierisce le scriventi organizzazioni.

Purtroppo stiamo assistendo da parte del Governo ad una serie di scelte, non ultima lo slittamento dell’approvazione della legge sullo ius soli, che preoccupano per il loro impatto sui territori e per la tenuta dei diritti delle persone più vulnerabili.

Auspicando che si ripristini al più presto un clima di confronto e collaborazione costruttiva tra istituzioni ed enti di tutela, chiediamo di intervenire in maniera tempestiva per la modifica di questa previsione e invitiamo gli operatori dell’accoglienza a valutare attentamente l’attribuzione del ruolo di pubblico ufficiale.

Comunicato stampa 17.07.2017

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