Cosa posso fare per i rifugiati afgani? Una domanda che genera solidarietà

In tanti in queste settimane ci stanno chiedendo come poter aiutare i rifugiati arrivati in Italia in fuga dall’Afghanistan. Cosa serve? Di cosa hanno bisogno? Come stanno? Siamo pronti a dare una mano!

Tanta disponibilità e solidarietà nei confronti di chi soffre da parte della società civile non ci stupisce, anzi ci conferma nella convinzione che siamo una comunità che sa essere aperta e solidale.

Insieme possiamo fare molto. Possiamo fare di più!

Impauriti e in cerca di salvezza, i rifugiati chiedono protezione e pace.

Gli occhi e i volti dei tanti uomini, donne e bambini afgani ci stanno facendo toccare con mano la consistenza del dolore e della paura; paura per la propria vita, paura di non vedersi più riconosciuti diritti come il cibo e lo studio, di vedersi negata ogni forma di libertà, di perdere tutto.

Ibraheem è un giornalista che ora non può più scrivere nella sua lingua e del suo Paese, la sua giovane moglie Layla è una maestra elementare, fino a poco tempo fa insegnava in una scuola a Kabul.

Kamal faceva il traduttore per una ong cattolica. Con questo lavoro riusciva a mantenere la sua numerosa famiglia. Poi sono arrivati i talebani nella sede dove lavorava e hanno detto: questo è tutto nostro ora.

Sami con la sua laurea in amministrazione e contabilità lavorava per un’ambasciata europea a Kabul. Un impiego per cui aveva studiato tanto e per cui si impegnava molto ogni giorno.

Ameena suona il violoncello e cominciava fare concerti. Ora il suo amato strumento comprato con tanti sacrifici non c’è più, preso dai talebani. Non hanno più nulla ma sono vivi.

Sono alcuni dei circa 100 i rifugiati afgani arrivati i primi di settembre durante l’evacuazione dall’Afghanistan che il Centro Astalli sta accompagnando nel loro percorso di accoglienza e integrazione in Italia.

Hanno bisogno di cibo, di cure mediche, di assistenza legale, di un centro d’accoglienza, di mediatori culturali che li aiutino a esprimere bisogni e aspirazioni e a comprendere un Paese che mai avrebbero pensato di conoscere.

Operatori, mediatori, volontari sono impegnati quotidianamente nell’assistenza e nell’accompagnamento delle persone arrivate.

Si fanno ogni giorno colloqui per intercettare bisogni sanitari specifici e offrire sostegno psicologico.

Gli operatori legali nella loro attività di orientamento fanno colloqui per spiegare il sistema di protezione e accoglienza in Italia.

Tante le famiglie numerose e i bambini molto piccoli.

Per tutti occorre attivare presto percorsi di integrazione come la scuola di italiano e lo sportello lavoro.

Ci sono anche delle persone con disabilità che stanno ricevendo l’assistenza necessaria.

Molti di loro chiedono come fare a far arrivare chi non è riuscito a lasciare l’Afghanistan.

Sentono fortissima la pressione di chi è rimasto e implora aiuto, perché tutti hanno familiari, amici, persone care in pericolo di vita.

Il nostro impegno per il popolo afgano è parte di un’azione che ci vede da 40 anni al fianco dei richiedenti asilo e dei rifugiati in Italia, in fuga da guerre e persecuzioni.

Ti chiediamo di unirti a noi in un cammino fatto di azioni concrete che non è mai semplice offerta di servizi ma costruzione di una relazione in cui ogni rifugiato ha diritto di essere accolto, ascoltato, riconosciuto nella sua dignità.

Aiutare chi scappa dall’Afghanistan, aiutare i rifugiati, è un modo per riconoscersi comunità viva e solidale.

Ci aspetta un futuro da scrivere insieme #conirifugiati

Ecco qualche esempio delle principali necessità e di come tu puoi aiutare a portarle avanti:

  • Con 40 € puoi donare un pacco alimentare a una famiglia rifugiata
  • Con 70 € provvedi al necessario per la scuola di un bambino rifugiato (libri, zaini, quaderni, astucci, etc…)
  • Con 100 € puoi garantire per un mese una fornitura di pannolini per bambini

Puoi garantire il tuo sostegno attraverso una donazione singola oppure con una regolare, decidendo tu importo e frequenza della donazione.

Per le donazioni:

Conto corrente postale, n. 49870009, intestato a: Centro Astalli per l’assistenza agli immigrati ODV – via degli Astalli 14/A – 00186 Roma

Bonifico bancario, Banca Intesa San Paolo, sede di Roma, via dei Crociferi 44 – 00187;
Conto corrente intestato a Centro Astalli per l’assistenza agli immigrati ODV
IBAN IT27N0306905020100000076831 – codice BIC BCITITMM

Puoi effettuare una donazione on-line con il form di fianco

GRAZIE DI CUORE da parte nostra e di quanti riusciremo a raggiungere, anche con il tuo aiuto!

Le offerte versate al Centro Astalli da persone fisiche e dagli enti soggetti all’Ires (imposta sul reddito delle società) sono deducibili dal reddito imponibile sino al 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque nella misura massima di 70mila euro annui (art. 14 D.L. n. 35/05). In alternativa, le persone fisiche possono detrarre dall’imposta lorda un importo pari al 19% delle offerte ma non superiore a 2.065,83 euro (art. 15 co. 1 lettera i bis DPR n. 917/86).

La detrazione o deduzione delle erogazioni liberali è consentita a condizione che il versamento sia eseguito tramite banca, ufficio postale o con assegni bancari, circolari o carte di credito.

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