La Corte europea per i diritti umani condanna l’Italia per trattamenti inumani e degradanti e un’espulsione collettiva

La Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha condannato l’Italia per violazioni nella detenzione di migranti nell’hotspot di Lampedusa e il loro rimpatrio. La sentenza si riferisce al caso di quattro ragazzi tunisini illegalmente trattenuti in condizioni inumane e degradanti all’interno dell’hotspot di Lampedusa, dopo essere stati salvati da una nave italiana nel Mar Mediterraneo, e poi espulsi dall’Italia verso la Tunisia nel 2017.

La Corte di Strasburgo ha dichiarato, all’unanimità, che si sono verificate le seguenti violazioni: il divieto di trattamenti inumani o degradanti; il diritto alla libertà e alla sicurezza; il divieto di espulsione collettiva degli stranieri.

Ha inoltre aggiunto tra le ragioni della condanna che le singole situazioni dei ricorrenti non erano state valutate individualmente prima che fossero emessi i provvedimenti di respingimento, che di fatto equivalevano per questa ragione ad un’espulsione collettiva vietata.

Il comunicato della CEDU

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