Migranti: naufragio al largo della Libia, muoiono 61 persone. Donne e bambini tra le vittime

Il Centro Astalli esprime profondo dolore e cordoglio per le 61 vittime del naufragio avvenuto al largo delle coste libiche. Un gommone con a bordo 86 migranti, tra cui donne e bambini, si è rovesciato in mare.

La piccola imbarcazione era partita tre giorni prima da Zuara, in Libia, ed era stata avvistata da due velivoli di Frontex, l’Agenzia Europea di controllo delle frontiere, che aveva segnalato nella notte tra il 14 e il 15 dicembre la presenza di un gommone parzialmente sgonfio con a bordo dei migranti in balia di condizioni metereologiche avverse con onde alte più 2,5 metri. A divulgarne la notizia è stata l’OIM, l’organizzazione internazionale per le migrazioni.

I 25 superstiti del naufragio sono stati soccorsi e trasferiti presso la località di Tariq Al Sekka, nei dintorni di Tripoli, in Libia. La maggior parte dei migranti proveniva da Nigeria e Gambia.

Sono oltre 2.500 le persone che hanno perso la vita lunga la rotta più pericolosa al mondo, quella del Mediterraneo centrale. Uomini, donne e bambini in cerca di una via di fuga dalla disperazione. Dinanzi all’ennesima tragedia in mare, il Centro Astalli continua a chiedere incessantemente l’attivazione di operazioni di salvataggio coordinate e l’immediata apertura di vie legali e sicure per permettere a chi scappa da guerre, persecuzioni e violenze di poter chiedere asilo.

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