Migranti: naufragio al largo delle coste libiche, 3 superstiti, 34 dispersi.

Un’ennesima tragedia nel Mediterraneo: un’imbarcazione con a bordo 37 persone è affondata al largo delle coste libiche, a nord di Tripoli, la notte del 5 aprile. Solo 3 persone sono sopravvissute al naufragio, mentre altre 34 risulterebbero ancora disperse. A lanciare l’allarme l’ONG Alarm Phone che ha riferito di non essere mai riuscita a mettersi in contatto diretto con i passeggeri.

Sono oltre 8.938 le persone che hanno perso la vita lungo le rotte migratorie nel 2024, il numero più alto mai registrato nell’arco di un solo anno secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).

Negli ultimi cinque anni il numero annuale di migranti morti e dispersi lungo le rotte migratorie è risultato in costante aumento: il numero di decessi registrati nel 2024 supera quello del 2023 con oltre 8.747 morti, diventando dunque l’anno più letale mai registrato a livello globale. Tra le aree geografiche con il più alto numero di decessi vi è l’Asia con 2.778 persone decedute, l’Africa (2.242), le Americhe (1.233) e l’Europa (233). A livello globale la violenza risulta essere tra le principali cause di morte nelle migrazioni forzate.

Nel 2024 sono 2.452 le morti registrate nel Mar Mediterraneo, numeri drammatici che dimostrano l’urgenza di adottare sistemi adeguati di ricerca e soccorso e la creazione di vie sicure e legali per permettere a chi scappa da guerre, persecuzioni, violazioni dei diritti umani di esercitare il proprio diritto a chiedere asilo in un Paese sicuro.

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