Sono 8.700 le persone che hanno perso la vita lungo le rotte migratorie di tutto il mondo nel corso del 2024, anno in cui è stato registrato il più alto numero di morti dal 2014. È quanto emerge dal Rapporto Annuale 2024 “Migranti dispersi e Paesi in crisi” a cura del progetto Missing Migrants dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).
Il bilancio record delle vittime del 2024 è seguito dal precedente record stabilito nel 2023, quando furono documentati oltre 8.600 decessi. Lungo le rotte del Mar Mediterraneo sono avvenuti più di 2.360 decessi, più di un quarto del totale globale registrato nell’ultimo anno con un aumento del 18% rispetto al 2023. Oltre al Mediterraneo, tra le rotte più letali al mondo vi è l’attraversamento oltremare verso le Isole Canarie con 1.167 decessi e il deserto del Sahara (478). Il continente africano ha registrato, infatti, il più alto numero di morti con 2.243 decessi avvenuti lungo le rotte migratorie del continente.
Dal 2014 oltre 72.000 migranti hanno perso la vita lungo le rotte migratorie mondiali. Oltre la metà di tutti i decessi registrati dall’OIM (54%) si è verificata all’interno di Paesi colpiti da crisi o disastri, con oltre 39.000 morti o dispersi sulle rotte di transito. Negli ultimi 10 anni in Afghanistan oltre 5.000 persone hanno perso la vita mentre cercavano di lasciare il Paese. In Myanmar sono stati registrati oltre 3.100 decessi, spesso dovuti naufragi o lungo l’attraversamento del confine verso il Bangladesh.
Il crescente numero di vittime durante la migrazione e l’impatto che hanno avuto sui Paesi colpiti da crisi, evidenziano la necessità di includere i migranti all’interno di risposte umanitarie in grado di fornire interventi mirati volti a proteggere chi fugge da guerre, violenze, crisi umanitarie e ambientali. Tutto ciò necessita di un ampliamento di canali sicuri e legali, un accesso più fruibile agli aiuti umanitari e all’assistenza sanitaria e l’utilizzo di un sistema di raccolta dati che consenta di tracciare e proteggere al meglio le persone in fuga.