Naufragio a largo della Libia: 30 morti e 40 dispersi. Subito vie legali

Un naufragio di due barconi di migranti è avvenuto sabato mattina davanti alle coste libiche occidentali a largo di Garabulli, provocando decine di morti e dispersi. Il primo bilancio destinato a salire stima 30 persone morte e 200 salvate. I superstiti sono stati ricondotti a Tripoli. Ci sono anche tre bambini e 18 donne fra i cadaveri. I dispersi potrebbero essere 40. Alcuni corpi sarebbero stati divorati dagli squali.I

ll Centro Astalli esprimendo profondo cordoglio per le vittime, chiede con rinnovato vigore a istituzioni nazionali e sovranazionali di attivare immediatamente percorsi di ingresso legale, con creazione di canali sicuri, il rilascio di visti umanitari e procedure più rapide per il ricongiungimento familiare. Assicurare il diritto d’asilo oggi vuol dire permettere a migranti forzati di arrivare in Europa senza rischiare la morte affidandosi a trafficanti e criminali.

P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli: “La Libia attualmente non è in grado di far fronte al flusso di migranti che l’attraversano rispettando diritti umani e convenzioni internazionali sul diritto d’asilo. Per questo è inaccettabile che i governi europei stabiliscano accordi con precarie e instabili autorità libiche sul contenimento dei flussi. In attesa che le condizioni in Libia cambino e il pase si stabilizzi aumentando così le tutele dei migranti, è importante investire urgentemente in soluzioni alternative che tutelino la vita e la dignità delle persone, pe non essere complici di queste morti”.

 

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