Nota alla stampa – Colloquio sulle migrazioni 2025 “Rifugiati: diritti ‘sconfinati? per ri-generare il futuro (10.06.2025)

Giornata Mondiale del Rifugiato 2025

Colloquio sulle migrazioni

Rifugiati: diritti “sconfinati” per ri-generare il futuro

mercoledì 11 giugno 2025 – ore 17:30

Aula Magna, Pontificia Università Gregoriana, Piazza della Pilotta 4, Roma


Intervengono Michele Colucci, storico e ricercatore del Consiglio nazionale delle ricerche – Istituto di studi sulle società del Mediterraneo, P. Camillo Ripamonti, Presidente Centro Astalli. Introduce e modera: Lina Palmerini, giornalista Il Sole 24 Ore Dialogheranno a partire da testimonianze di rifugiati e dal nucleo tematico della campagna del Centro Astalli per la Giornata del Rifugiato 2025.

P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, sottolinea: “Per la Giornata del Rifugiato verrebbe naturale fare appello all’umanità che ci accomuna, ma rimarrebbe in superficie e continuerebbe a perpetuare una dinamica di superiorità di alcuni sugli altri. Il muro dell’indifferenza nei confronti dei migranti non è mai stato così alto. Invece di chiederci perché milioni di persone nel mondo sono costrette a fuggire dai loro Paesi di origine, invece di provare a cercare soluzioni concrete e condivise che permettano alle persone nel mondo di vivere in pace e con dignità, si continuano ad alimentare guerre e disuguaglianze, ovunque si costruiscono muri – reali e simbolici – a difesa delle identità. Nessuno sceglie di essere un rifugiato. Le persone migranti forzate sono un’umanità in cammino in cerca di giustizia, diritti e pace negati, sono emblema della speranza non strumenti di propaganda politica. È necessario raccogliere la sfida delle migrazioni e, attraverso la vita dei rifugiati, progettare insieme un futuro condiviso nella diversità, attraverso politiche di inclusione e di valorizzazione delle persone migranti, politiche che esprimano con convinzione il riconoscimento dei diritti per tutti. Il fatto che al referendum sulla cittadinanza si sia registrata una chiara presa di posizione con un numero considerevole di no, al di là della sterile ricerca di responsabilità politiche, ci deve interrogare. Una parte dell’opinione pubblica ha paura della sfida delle migrazioni e lancia un chiaro segnale. Non bisogna sottovalutarlo e neppure polarizzare le risposte. Ad oggi la funzione identitaria che sembra affidata all’attuale idea di cittadinanza non tutela i diritti di tutti ma li mette a rischio perché li trasforma in privilegi. Sono necessarie politiche che tendano a costruire ponti, perché là dove ci sono dei ponti è possibile l’incontro e dove c’è l’incontro c’è possibilità di crescita, di cambiamento, di ri-generazione e di progresso per tutti”.

Ad aprire il colloquio le testimonianze di un rifugiato della Turchia che racconta la sua storia, il suo viaggio e i suoi sogni qui in Italia e di una volontaria della scuola di italiano del Centro Astalli.

Nota alla stampa 10.06.2025

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