Presentata a Roma la XXXIV edizione del “Rapporto Immigrazione”, realizzato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, intitolato in quest’anno giubilare «Giovani, testimoni di speranza». I giovani di origine straniera, nati o cresciuti in Italia, sono protagonisti silenziosi della trasformazione del Paese: questo il messaggio al centro dell’edizione.
Il volume offre una rappresentazione della situazione degli immigrati residenti in Italia secondo 8 ambiti di vita quotidiana: cittadinanza, economia, scuola, sanità, disagio sociale, sport, comunicazione e appartenenza religiosa.
In Italia, gli stranieri regolarmente residenti sono oltre 5,4 milioni, pari al 9,2% della popolazione. Nel 2024, più del 21% dei nuovi nati ha almeno un genitore straniero. I principali Paesi di origine dei cittadini stranieri in Italia restano i medesimi, ma negli ultimi anni si osserva una crescita significativa di nuovi arrivi dal Perù e Bangladesh. Tutto questo si registra in un contesto globale in cui, nel 2025, nel mondo si contano 304 milioni di migranti internazionali, il doppio rispetto al 1990, e oltre 123 milioni di profughi e sfollati.
Il Rapporto 2025 pone al centro i giovani con background migratorio, che rappresentano una risorsa vitale per la società italiana. Molti di loro però affrontano difficoltà nel riconoscimento e nella partecipazione. Nell’anno scolastico 2023/2024 si registra la presenza di oltre 900 mila alunni con cittadinanza non italiana, con un’incidenza pari all’11,5%, segno di una società sempre più multiculturale. Lo sport si conferma terreno fertile di inclusione e cittadinanza attiva: tuttavia, solo il 35% delle ragazze straniere pratica attività sportiva, contro il 62% delle coetanee italiane, e merita attenzione il fenomeno dello sport trafficking.
Sul piano della appartenenza religiosa, tassello fondamentale nella comprensione del senso di partecipazione alla comunità, si stima che all’inizio del 2025 il totale dei cristiani superi ancora la maggioranza assoluta degli stranieri residenti in Italia, raggiungendo il 51,7%, seppure in netto calo rispetto al 53,0% stimato per il 2024.
Rispetto all’inclusione lavorativa, nel 2024 gli occupati in Italia sono 24 milioni, di cui oltre 2,5 milioni stranieri (10,5%). Crescono i rapporti di lavoro attivati con cittadini stranieri (+5,8% in un anno), ma persistono disuguaglianze e sfruttamento, soprattutto nel settore agricolo e in quello dei servizi.
Le difficoltà abitative restano un nodo cruciale: l’indagine Caritas-Migrantes evidenzia forti discriminazioni e barriere di accesso alla casa per le famiglie straniere. Sul fronte economico, mentre l’incidenza della povertà tra i cittadini italiani si attesta al 7,4%, tra gli stranieri raggiunge il 35,1% (sono 1.727.000 i cittadini stranieri in condizione di povertà assoluta).
Dal sito migrantes.it