Rapporto Migrantes 2025 sul diritto d’asilo: speranze recluse per i richiedenti

È stata presentata a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana la IX edizione del Rapporto della Fondazione Migrantes sul diritto d’asilo. Il volume che si articola in tre parti – una dedicata al mondo e all’Europa, a cui segue un focus sull’Italia e infine un approfondimento teologico – consta di diversi contributi oltre a una sezione con dati statistici, tabelle, grafici e cartine. Dal rapporto emerge la preoccupante normalizzazione che si manifesta nella crescente accettazione di pratiche e politiche un tempo considerate inaccettabili relative al diritto di asilo e al trattamento riservato alle persone richiedenti asilo e rifugiate. Si criminalizzano le persone migranti e si ergono muri e barriere burocratiche nei loro confronti, seguendo la logica del contenimento e dell’esternalizzazione, mentre non si agisce sulle cause che deteminano di fatto lo sfollamento di 123,2 milioni di persone nel mondo: guerre, regimi autocratici, cambiamenti climatici. Di questi 3 su 4 continuano ad essere accotli in Paeso a basso e medio reddito, mentre per il terzo anno consecutivo nel 2024 i programmi di reinsediamento di rifugiati “vulnerabili” hanno permesso di trasferire in Paesi stabili meno dell’8% di quelli che nel mondo ne avevano necessità.

Mentre il sistema di asilo sembra essere stato eroso del tutto dall’amministrazione Trump in USA, gli attacchi a questo diritto a livello europeo non sono mancati. L’UE allargata (i 27 Stati membri più Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein) fino ad agosto 2025 ha visto una diminuzione dei flussi (-21%). Risulta in aumento solo la rotta del Mediterraneo occidentale (verso la Spagna) (+22%). Mentre nel Mediterraneo si contato a settembre 2025 1.300 vittima (di cui 885 nel Mediterraneo centrale, 1 persona ogni 58), il tributo più alto di morti è stato registrato sulla rotta atlantica verso le Canarie 1.239 (1 persone su 33).

Inoltre per la prima volta l’UE ha visto diminuire i richiedenti asilo sul suo territorio: 913mila (-13%) rispetto al 2023. Mentre ha garantito protezione a 438mila richiesdenti, con un tasso di riconoscimento in prima istanza del 51%, che sembrerebbe in netto calo nel periodo gennaio-giugno 2025, con le decisioni positive che si assestano ad appena 1/3 del totale.

Mentre il Italia il “Modello Albania” è la prova della più ampia crisi del diritto d’asilo che va collocato in un continuum delle politiche europee di esternalizzazione delle frontiere. Secondo dati UNHCR a metà 2025 l’Italia ospita 314mila rifugiati, e secondo i dati provvisori Eurostat nei primi otto mesi dell’anno le richeiste di protezione in Italia sono state 85mila (-20%). Sono circa 49 mila le richeiste di asilo esaminate dalle Commissioni territoriali nei primi 6 mesi dell’anno con il,69,5% dei dinieghi. Alla fine di ottobre 2025 in accoglienza sono presenti 143.500 richiedenti asilo, rifugiati e migranti (il 70% nei CAS, il 27% nel SAI).

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