Tagli al welfare: il Centro Astalli chiede garanzie per le categorie vulnerabili

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Il Centro Astalli ha più volte espresso seria preoccupazione per l’attuale situazione di crisi economica che sta attraversando il Paese e che rende assai complesso progettare interventi mirati all’accoglienza e all’autonomia di richiedenti asilo e rifugiati.

A peggiorare la situazione, in questi giorni, si aggiunge il timore di nuovi tagli che le istituzioni politiche prospettano come inevitabili per tutti gli ambiti del sociale.

“Uno dei principali effetti della crisi e della mancanza di misure adeguate per affrontarla è quello di impoverire la convivenza civile mediante la riduzione delle risorse necessarie a far fronte alle esigenze di quanti, senza protezione sociale, vivono nella precarietà. I rifugiati spesso ci dicono di trovarsi a fare i conti con un diffuso sentimento di incertezza che crea in loro frustrazione e solitudine” – così P. Giovanni La Manna, presidente del Centro Astalli.

“Da tempo il Centro Astalli chiede di tornare a investire con forza in un nuovo modello di sviluppo che tenga conto delle categorie sociali più vulnerabili e maggiormente esposte agli effetti della crisi economica.
Le difficoltà economiche non devono giustificare la pericolosa tendenza all’aumento della disuguaglianza e alla mancata tutela delle fasce più deboli della popolazione. In nessun caso una società democratica dovrebbe derogare al rispetto della dignità di ogni persona”.

Il Centro Astalli conferma l’impegno volto a garantire il rispetto dei diritti sociali e civili dei rifugiati e richiedenti asilo, in collaborazione con le istituzioni e gli enti locali che vorranno adoperarsi nello sforzo collettivo di costruire comunità solidali ed accoglienti.

 


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