Naufragio a largo di Lampedusa. L’Europa abbatta il muro che la separa da un’umanità in viaggio

respingimentiIl Centro Astalli esprime profondo cordoglio per le incolpevoli vittime dell’ennesima strage che si è consumata ieri nelle acque del Mediterraneo, tra le coste libiche e l’isola di Lampedusa. Ancora una volta l’impossibilità di esercitare il diritto d’asilo in modo sicuro in un paese democratico è stata la causa scatenante della morte di uomini e donne in fuga dalla Somalia e in cerca di futuro.

P. Giovanni La Manna (presidente Centro Astalli) esprime parole di dolore e indignazione: “Ferisce ancora di più apprendere che tra le vittime ci siano delle donne. Doppiamente vulnerabili: indifese di fronte a violenze e persecuzioni nei loro paesi, prede privilegiate di trafficanti senza umanità che le trattano come oggetti da usare a loro piacimento.

La Manna continua commentando la vicenda “Grati per il lavoro fatto dai militari italiani coinvolti nelle operazioni di soccorso, non possiamo smettere di chiedere che le istituzioni comunitarie e tutti gli stati europei cambino radicalmente le attuali politiche sull’immigrazione. È ora di abbattere il muro impenetrabile che divide l’Europa da un’umanità in viaggio”.

Ancora una volta il Centro Astalli (Servizio dei gesuiti per i Rifugiati in Italia) chiede alle autorità competenti nazionali e comunitarie di creare immediatamente canali umanitari che permettano di far giungere in sicurezza chi ha diritto a chiedere asilo. L’unico modo per togliere dalle mani di trafficanti senza scrupoli le vite innocenti di migliaia di esseri umani.

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