Altre vittime alle porte chiuse dell’Europa

Da una settimana sono chiuse le frontiere di tutti i Paesi lungo la rotta balcanica e migliaia di migranti mediorientali sono bloccati nel campo di Idomeni, villaggio greco al confine con la Macedonia.

E’ di questa mattina la notizia del ritrovamento dei corpi di tre migranti che nel disperato tentativo di aggirare le frontiere controllate dalla polizia, hanno perso la vita nel guado del fiume Suva Reka che stavano attraversando a nuoto. Le vittime sarebbero di nazionalità afghana.

Altri otto migranti risultano invece dispersi in mare in seguito al naufragio di una barca carica di migranti nel Mar Egeo. L’imbarcazione, proveniente dalla Turchia, si è capovolta nelle prime ore del mattino nei pressi l’isola greca di Kos a causa dei forti venti e del mare molto agitato.

L’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ha denunciato ieri le “condizioni invivibili” del campo improvvasato di Idomeni, alla frontiera tra Grecia e Macedonia, dove si sono concentrati oltre 14mila migranti che sperano in una riapertura della frontiera per entrare in Europa.

 

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