Basta morti in mare. È il momento di una nuova stagione politica. Ripamonti: UE preveda azioni di ricerca e soccorso in mare e vie legali di ingresso

56 migranti muoiono stremati dopo due settimane in mare su un’imbarcazione di fortuna che cercava di arrivare in Spagna. Sul natante sono state trovate solo 3 persone sopravvissute in condizioni gravissime.

Il Centro Astalli esprime profondo cordoglio per le vittime dell’ultima strage in mare.

P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli: “Chiediamo senza sosta una reazione dagli Stati membri, dalle istituzioni dell’Unione Europea.
Immobilismo e indifferenza sono inaccettabili e diventano, se rimangono tali, espressione di una scelta deliberata e disumana di lasciar morire. Basta morti in mare è possibile e doveroso“.

Il Centro Astalli chiede al Governo italiano di rappresentare alla Commissione europea l’urgenza di:

  • un’operazione umanitaria di ricerca e soccorso che impedisca la morte in mare di altri esseri umani.
  • l’attivazione di vie sicure di accesso in Europa dalle principali aree di crisi che consentano di esercitare il diritto di asilo a chi fugge da guerre e persecuzioni.
  • un meccanismo obbligatorio di ripartizione di quote di migranti che ogni Stato membro deve accogliere, pena l’interruzione dei finanziamenti europei. La parola solidarietà usata nel Piano per le migrazioni si sostanzi e non sia soltanto termine di facciata.

Ripamonti: “Gestire il fenomeno è possibile: le strade da percorrere sono ormai chiare da tempo. Manca solo il  coraggio e la lungimiranza di intraprenderle. È il momento di una nuova stagione politica e culturale che rimetta al centro la dignità e i diritti di ogni essere umano sulla terra.”

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