Carta di Roma: Il governo difenda l’autonomia dell’Unar

L’Associazione Carta di Roma, fondata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti insieme alla Federazione nazionale della stampa italiana, insieme alle associazioni A buon diritto, Acli, Arci, Asgi, Amnesty International Italia, Articolo 21, Associazione 21 luglio, Centro Astalli, Cestim, Cospe, Federazione chiese evangeliche italiana, Il Pettirosso, Lunaria, Redattore Sociale, Rete G2 e che ha tra gli invitati permanenti l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i Rifugiati, l’Oim e lo stesso Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar), esprime profonda preoccupazione per i recenti avvenimenti che rischiano di ledere l’autonomia dell’Unar.

Queste le ragioni che hanno spinto l’Associazione Carta di Roma ad inviare oggi la seguente lettera al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, alla Ministra Maria Elena Boschi e alle più alte cariche dello stato.

La possibilità di formulare discorsi d’odio e di utilizzare offese razziste non può essere confusa con la libertà di manifestazione del pensiero. È grave che esponenti politici di primo piano e parlamentari della Repubblica si facciano portatori dell’hate speech, ma è allarmante che, contemporaneamente, vengano delegittimati quanti lo combattono.

Crediamo che l’azione per fermare il discorso d’odio debba essere considerata parte integrante di una seria politica per l’immigrazione e contro ogni forma di discriminazione. A supporto di questa azione servono quindi efficaci meccanismi di controllo e vigilanza. Controllo e vigilanza che l’Unar – benché la sua configurazione non risponda del tutto a quella ‘autorità indipendente’ che le istituzioni europee vorrebbero – tenta di svolgere da diversi anni.

Chiediamo che si ottemperi a quanto previsto dalla Direttiva europea 2000/43 e si introduca un meccanismo che preveda l’indipendenza dell’Unar dal governo e dalle dinamiche dei partiti.

 

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