Lgnet – Emergency assistance
Il progetto prevede l’attivazione sul territorio di dieci sportelli di orientamento socio-sanitario per persone vulnerabili provenienti da Paesi Terzi.
Il Centro Astalli coglie l’opportunità dei progetti finanziati per accompagnare i rifugiati nel loro difficile percorso verso l’integrazione nel nostro Paese, in una stagione di crisi economica e in un clima di indifferenza, se non di ostilità, nei loro confronti. Al centro delle nostre progettualità teniamo una specifica attenzione per i più vulnerabili: le donne sole, le vittime di tortura e di violenza, i nuclei familiari.
Tra i fattori decisivi per l’inclusione sociale dei rifugiati c’è l’atteggiamento della società che li accoglie. Conoscenza, empatia, comunicazione corretta, sono tutti elementi che possono contribuire in mode decisivo a migliorare la condizione di chi cerca in Italia una seconda occasione. Per questo il Centro Astalli porta avanti progetti di formazione, in collaborazione con istituti scolastici di ogni indirizzo e con il sostegno delle istituzioni. Costruire una società più giusta e accogliente resta un’emergenza, soprattutto in periodi complicati e incerti come questo.
Il progetto prevede l’attivazione sul territorio di dieci sportelli di orientamento socio-sanitario per persone vulnerabili provenienti da Paesi Terzi.
Obiettivo della proposta è ridurre le disuguaglianze per i rifugiati più deboli ed esposti alle fragilità.
Il progetto, promosso dall’UNHCR, offre a studenti rifugiati l’opportunità di perfezionare il loro percorso di studi in un ateneo italiano.
Il progetto sviluppa un percorso di orientamento, accompagnamento e formazione per 24 persone, cittadini italiani, richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale, nel campo dell’agricoltura sociale.
Il progetto prevede misure integrate volte a favorire l’accompagnamento all’autonomia e l’integrazione di migranti forzati, con particolare attenzione per chi deve riconquistare la propria indipendenza messa a dura prova dall’emergenza sanitaria e sociale causata dal Covid.
Il progetto mira ad analizzare il ruolo del cibo come mezzo di comunicazione, relazione e integrazione tra migranti, rifugiati e la società ospitante.
Il progetto ha l’obiettivo di migliorare l’inclusione lavorativa e formativa dei migranti forzati a Roma per favorire la loro integrazione nella comunità locale.
Il progetto mira a tutelare e rafforzare l’inclusione lavorativa delle persone fragili esposte alle ripercussioni sociali ed economiche della pandemia.
Il progetto ha l’obiettivo di influenzare policy makers e stakeholders sulle condizioni detentive cui sono sottoposti i migranti e sulla progressiva riduzione ed eliminazione di tali misure.