Giornalismo e immigrazione

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I mass media svolgono un ruolo fondamentale nella percezione che la società – in particolare le nuove generazioni – hanno della presenza di immigrati e rifugiati in Italia. Un approccio corretto e critico alla lettura delle notizie sulla presenza degli stranieri nel nostro Paese è oggi quanto mai indispensabile per riuscire a creare nei giovani una cultura dell’accoglienza e della solidarietà.
Obiettivo del focus
Educare al pensiero critico nei confronti dei media come via a una cittadinanza consapevole e come stimolo a ripensare la società e i rapporti umani. Promuovere una maggiore consapevolezza nei futuri cittadini nella fruizione e nell’uso dei mass media sul tema della rappresentazione di richiedenti asilo, rifugiati e migranti, analizzando il cambiamento del racconto mediatico con la diffusione dei nuovi media.
Proposta di svolgimento
– Ai ragazzi verrà assegnato il compito di effettuare un monitoraggio periodico e costante delle principali fonti di informazione (testate giornalistiche, emittenti radio-televisive, siti internet, social network) con riferimento alle notizie che riguardano immigrati, “clandestini”, profughi…
– Partendo dalla rassegna effettuata si proporrà un’analisi del rapporto che intercorre tra migrazioni e comunicazione, concentrandosi sugli effetti che le notizie, vere e false (es. fake news) e i discorsi d’odio (hate speech) hanno sull’opinione pubblica da rilevare ad esempio con un questionario o un’intervista da fare a gente comune.
– La parte conclusiva del focus sarà dedicata al lavoro di redazione, alla realizzazione di interviste a migranti, all’elaborazione dei dati, alla stesura di articoli o alla costruzione di una serie di trasmissioni radiofoniche o televisive, di un blog o di un sito.
I materiali proposti
– Una griglia di lettura che potrà essere fotocopiata e distribuita ai ragazzi. Si tratta di uno strumento utile per effettuare un’analisi sintetica e organizzata delle notizie individuate durante il monitoraggio delle fonti.
– Il linguaggio giornalistico può avere degli effetti sull’opinione pubblica quando si parla di immigrazione e asilo in modo improprio. “Invasione”, “clandestino” e “razza” sono solo alcune delle parole male utilizzate nel racconto delle migrazioni, fino al punto di costruire una percezione del fenomeno migratorio ben diversa dalla realtà. Contro i discorsi d’odio, per provare a ridefinire le parole, attribuendogli il giusto significato, Carta di Roma ha creato 12 cartoline che riportano le definizioni del vocabolario delle 12 parole chiave usate nel racconto giornalistico legate alle immagini della realtà delle migrazioni. La lettura in classe delle varie definizioni può essere un utile esercizio introduttivo all’attività di monitoraggio sui mass media che il focus propone.
– Una breve raccolta di documenti riguardanti specificamente l’etica e la deontologia professionale del giornalista. La lettura dei testi proposti può risultare molto interessante alla luce della rassegna stampa svolta in classe e delle relative considerazioni su come i giornali affrontano le tematiche legate a immigrazione e asilo.

– Documento Carta di Roma
Linee guida Carta di Roma
– Carta dei doveri del giornalista
– Carta informazioni e sondaggi
– Storia Ordine dei giornalisti

– Il VIII rapporto Carta di Roma “Notizie di transito”, curato dall’Associazione Carta di Roma insieme all’Osservatorio di Pavia, contiene dati e casi di studio sulle principali tendenze del racconto di un anno in cui l’immigrazione è stata al centro del dibattito istituzionale e politico. Per questo la sua consultazione potrà essere utile per impostare al meglio il lavoro di monitoraggio delle notizie e di raccolta dati.
– Nell’ambito dei discorsi d’odio (hate speech) Amnesty International Italia ha realizzato la ricerca “Barometro dell’odio 2021 – Intolleranza pandemica” sull’impatto che la pandemia ha avuto sulla sui diritti economici, sociali e culturali, e sulla diffusione del discorso d’odio online. Ne derivano nuove vulnerabilità e discriminazioni, ed emerge un odio profondo verso i cosiddetti “untori”. Migranti e rifugiati sono il capro espiatori prediletto dagli odiatori, a fianco di operatori sanitari, runner e di coloro che godono di presunti ed esclusivi benefici.
– Una raccolta di link aggiornati in cui trovare studi e analisi condotte da enti di tutela, centri studi, università, ecc., sul rapporto che intercorre tra media e immigrazione.

Nell’ambito del Focus Giornalismo e Immigrazione sarà possibile organizzare un incontro con un giornalista e gli studenti coinvolti

Giornalismo e immigrazione

Storia dell’Ordine dei giornalisti

La professione di giornalista in Italia è regolata da una legge dello Stato: la legge 3 febbraio 1963 n. 69. Questa legge prevede che l’attività giornalistica è un’attività intellettuale a carattere professionale, caratterizzata quindi da quell’elemento di “creatività” che fa del giornalista non un impiegato o un operatore esecutivo, ma, appunto, un professionista.

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Carta informazioni e sondaggi

Il diritto-dovere a una veritiera e libera informazione è principio universale nel quale si riconoscono e al rispetto del quale si impegnano le categorie firmatarie del presente accordo.

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Carta dei doveri del giornalista

Il lavoro del giornalista si ispira ai principi del la libertà d’informazione e di opinione, sanciti dalla Costituzione italiana, ed è regolato dall’articolo 2 della legge n. 69 del 3 febbraio 1963.

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Documento Carta di Roma

Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti.

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