Cura dell’ambiente e diritti umani: a che punto siamo?

L’articolo 1 della Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’ambiente umano del 1972 (Dichiarazione di Stoccolma) è il primo riconoscimento ufficiale del legame tra ambiente e diritti umani. L’articolo recita: «L’uomo ha un diritto fondamentale alla libertà, all’uguaglianza e a condizioni di vita soddisfacenti, in un ambiente che gli consenta di vivere nella dignità e nel benessere. Egli ha il dovere solenne di proteggere e migliorare l’ambiente a favore delle generazioni presenti e future». La mancata tutela dell’ambiente infatti influisce sulla possibilità di garantire rispetto e godimento dei diritti umani fondamentali.
Oggi la maggior parte degli strumenti internazionali di tutela dei diritti umani continua a mancare di un chiaro ed esplicito riferimento all’ambiente. In che modo le nuove generazioni possono contribuire alla tutela dei diritti umani e ambientali?

Ne parleremo martedì 21 marzo in occazione del terzo e ultimo incontro del corso di formazione “La cura dell’ambiente: priorità educativa. Sviluppo sostenibile: dalle migrazioni forzate al contributo delle religioni” organizzato dal Centro Astalli in collaborazione con il CeFAEGI – Centro di Formazione per l’Attività Educativa dei Gesuiti d’Italia.

Tema al centro dell’incontro: “Dalla cura dell’ambiente a una nuova lettura dei diritti umani”. Intervengono: Vittorio Cogliati Dezza, Forum Nazionale delle Disuguaglianze e delle Diversità; Angelo Pittaluga, JRS Internazionale; Marzio Chirico, Friday for Future.

Appuntamento martedì 21 marzo ore 16.00 presso la Sala Assunta, in via degli Astalli 17, Roma.

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