Domenica 26 settembre la Chiesa cattolica celebra la 107ma Giornata del Migrante e del Rifugiato

P. Camillo Ripamonti, Presidente Centro Astalli, Servizio dei gesuiti per i rifugiati in Italia: “In un momento in cui guerra e cambiamenti climatici mettono in fuga decine di milioni di persone nel mondo, celebrare questa giornata, per tutti i cattolici, vuol dire assumersi la responsabilità di agire un cambiamento personale in favore dell’accoglienza e della solidarietà.

Vuol dire abbandonare ritrosie e pregiudizi, resistenze e paure, per aprirsi all’altro come fratelli, per la costruzione di un noi sempre più grande, come ci chiede Papa Francesco.

L’emergenza afgana ha suscitato in tanti la voglia di aiutare e farsi prossimo di chi scappa da guerre e persecuzioni. Purtroppo l’Afghanistan è uno dei troppi Paesi in guerra, da cui ogni giorno continuano a fuggire uomini e donne in cerca di salvezza e pace.

Ogni giorno si continua a scappare da Paesi come la Nigeria, il Sudan, l’Eritrea, il Venezuela, il Myanmar. Il mondo è attraversato da crisi umanitarie che costringono uomini, donne e bambini a mettersi in cammino. È urgente aprirsi all’altro e saper accogliere il suo desiderio di pace e libertà”.

Domenica 26 settembre, volontari e rifugiati del Centro Astalli con P. Camillo Ripamonti saranno in piazza San Pietro per ascoltare insieme l’Angelus del Santo Padre.

Il Centro Astalli in occasione di questa giornata lancia una campagna in favore dei rifugiati afgani che accoglie e accompagna a Roma. Si tratta di un centinaio di uomini e donne, tra cui molte famiglie con bambini che sono riuscite ad essere messe in salvo durante l’evacuazione di fine agosto.

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