Gravissima la situazione dei cristiani in Iraq

In Iraq si aggrava repentinamente la situazione dei cristiani e delle altre minoranze etniche e religiose. I gruppi jihadisti continuano a operare gravi violazioni dei diritti umani, Human Rights Watch (HRW) sottolina come “la crisi si sia aggravata a giugno quando uno schieramento di gruppi armati sunniti, tra i quali lo Stato Islamico (ISIS – Islamic State of Iraq and Sham) ha lanciato una forte offensiva prendendo il controllo delle città di Mosul e Tikrit, oltre che di altre aree della nazione.

Nella serata di ieri i miliziani dell’ISIS hanno conquistato Qaraqosh, la più grande città cristiana dell’iraq, situata tra Mosul e Abril, costringendo migliaia di cristiani a fuggire verso la regione autonoma del Kurdistan. “Apprendo ora che le città di Qaraqosh, Tal Kayf, Bartella e Karamlesh, si sono svuotate della popolazione e ora sono il controllo dei miliziani”, ha riferito allarmato Joseph Thomas, arcivescovo caldeo di Kirkuk e Sulaimaniyah. Secondo HRW, l’ISIS ha operato, ai danni delle minoranze irachene, violazioni gravissime come uccisioni, rapimenti, esecuzioni di massa e reclutamento di minori.

Accorato l’appello di Papa Francesco alla comunità internazionale affinché si attivi per porre fine al dramma umanitario in atto. Il Papa aveva già espresso solidarietà per le popolazioni perseguitate del nord dell’Iraq nell’angelus del 20 luglio e anche oggi, padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, ha letto un messaggio del Pontefice nel quale egli “rinnova la sua vicinanza spirituale a quanti stanno attraversando questa dolorosissima prova e si unisce agli appelli accorati dei Vescovi locali, chiedendo, insieme a loro e per le loro Comunità tribolate, che salga incessante da tutta la Chiesa una preghiera corale per invocare dallo Spirito Santo il dono della pace”.

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