Migranti: si continua a morire nel Mediterraneo

Il Centro Astalli esprime profondo dolore e cordoglio per l’ennesima tragedia avvenuta nel Mediterraneo. Una giovane donna di 18 anni originaria del Gambia è morta a seguito di un naufragio avvenuto in acque maltesi. L’imbarcazione di ferro su cui viaggiava insieme ad altre 45 persone è affondata durante la notte.

La Guardia Costiera ha soccorso 45 persone e recuperato il corpo ormai senza vita della giovane, che viaggiava insieme alle due cugine di 19 e 18 anni.

Dalle prime testimonianze dei superstiti giunti a Lampedusa non risultano esserci al momento dispersi. A bordo del natante partito da Sfax, in Tunisia, c’erano 46 persone, tra cui 8 donne e 2 minori, originarie del Sudan e Guinea Conakry.

Questo è il secondo naufragio a distanza di pochi giorni da quello avvenuto il 30 marzo scorso al largo di Lampedusa dove hanno perso la vita 3 persone, tra cui una neonata di 4 mesi.

Sono già 372 i morti registrati nel mar Mediterraneo da gennaio, una media di 4 persone al giorno. Vite spezzate a causa della mancanza di operazioni di salvataggio coordinate e in assenza di vie legali sicure che possano permettereo a chi scappa da guerre, persecuzioni, violenze, catastrofi ambientali di poter chiedere asilo.

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