Siria: strage di civili ad Aleppo, 200.000 persone in fuga

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La situazione in Siria non smette di aggravarsi. Dopo gli scontri a Damasco l’offensiva dei ribelli anti-Assad si accende ad Aleppo. Anche questa volta il bilancio delle vittime è inaccettabile: quasi 200 civili uccisi in una settimana dai bombardamenti, mentre circa 200.000 persone stanno fuggendo in cerca di rifugio nei campi allestiti oltre il confine. Anche la Giordania ha ufficialmente dichiarato di aver aperto il primo campo profughi lungo la frontiera siriana.

Valerie Amos, responsabile per le operazioni umanitarie delle Nazioni Unite, ha lanciato un appello alle autorità coinvolte affinché sia reso possibile “l’accesso in sicurezza alle organizzazioni umanitarie  per fornire assistenza alle famiglie sfollate” . La Amos ha descritto una situazione molto grave che vede tante persone cercare temporaneamente rifugio nelle scuole o in altri edifici pubblici dove è necessario far pervenire con urgenza cibo, coperte e acqua potabile.

Mentre altre agenzie umanitarie tentano di avere accesso in Siria, il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati continua nella sua opera di sostegno alle migliaia di siriani sfollati, in collaborazione con le reti locali di solidarietà, quelle ben sviluppate dei gesuiti e con i progetti del JRS Siria già attivi.

La presenza del JRS nei centri urbani in Siria, come Homs e Aleppo, permette un efficace coordinamento delle attività che continuano a rappresentare un importante apporto umanitario per la popolazione.

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