Don Zerai: ennesima uccisione di profughi in Libia, appello alla comunità internazionale

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La situazione dei profughi detenuti in Libia si sta rivelando sempre più tragica. È quanto denuncia Don Musie Zerai, presidente dell’Agenzia Habeshia per la Cooperazione allo Sviluppo in un’intervista rilasciata a Radio Vaticana nei giorni scorsi.

Dura la denuncia del religioso eritreo: “Almeno tre richiedenti asilo sono stati barbaramente uccisi dai militari addetti alla sorveglianza in un centro di detenzione ad Hums, ad Est di Tripoli.
Nel centro sono detenute inoltre tre donne incinte, di cui una all’ottavo mese di gravidanza. Non ricevono alcun tipo di assistenza medica, alcun tipo di aiuto anzi, spesso, subiscono maltrattamenti.
La gente è esasperata, qualcuno ha tentato la fuga. I poliziotti che sono lì di guardia hanno preso un ragazzo, accusandolo di aver tentato di fuggire, l’hanno picchiato selvaggiamente e poi alla fine gli hanno sparato. Da lì è iniziato un tumulto ancora più forte e purtroppo il bilancio delle vittime è stato grave”.

In un comunicato diffuso lo scorso 24 agosto dall’Agenzia Habeshia, Don Zerai lancia un appello al Parlamento Europeo: “intervenga con decisione sul governo di Tripoli, lo richiami al rispetto dei diritti umani e dei richiedenti asilo politico. Vengano liberati tutti i profughi in detenzione e vengano consegnati all’UNHCR“.

Clicca qui per leggere e ascoltare la versione integrale dell’intervista rilasciata a Radio Vaticana

Clicca qui per il comuicato stampa diffuso dall’Agenzia Habeshia

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