Il Centro Astalli Trento nasce nel 2005 nel complesso di Villa Sant’Ignazio. In Casetta Bianca vennero ospitati i primi rifugiati in arrivo da Roma. Oggi l’Associazione, oltre all’accoglienza, offre anche diversi servizi di orientamento legale e di tutela socio-sanitaria. Per favorire l’inserimento delle persone migranti e promuovere un’integrazione di lungo periodo tutte le iniziative e i progetti sono frutto della collaborazione costante con la comunità, in particolare enti locali e istituzioni pubbliche, realtà di promozione e tutela della salute, enti formativi e di inserimento lavorativo, associazioni di volontariato e scuole.

Se fino a pochi anni fa la maggior parte delle persone migranti raggiungeva la provincia di Trento attraverso la redistribuzione tra le regioni dei migranti giunti via mare, oggi si registra un fenomeno molto più articolato che include molti arrivi dalla rotta balcanica. Accade che coloro che arrivano in Trentino attraverso questa via si trovano spesso a vivere in strada nell’attesa che si liberi un posto in un progetto di accoglienza. D’altro canto chi invece ha concluso il percorso di accoglienza senza aver raggiunto la piena autonomia deve fare i conti con la precarietà economica e un mercato della casa che fa fatica a superare il pregiudizio verso gli stranieri. Due problematiche che richiedono un forte investimento in termini di progettazione.

Il dormitorio di Casa San Francesco è dedicato alle persone richiedenti asilo senza dimora in attesa di poter accedere a un posto nei progetti di accoglienza pubblica. Nel corso dell’anno il dormitorio è stato ampliato, passando da 10 a 16 posti, inoltre è stata aperta una nuova struttura di accoglienza notturna presso le ex scuole Bellesini
di Trento, per 24 uomini adulti. Il Centro di Accoglienza Straordinaria accoglie, invece, richiedenti asilo in diversi alloggi dislocati in tutta la provincia di Trento.

In collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, gestisce il SAI Trentino che accoglie famiglie, uomini e donne singoli, nella maggior parte dei casi titolari di protezione internazionale e casi speciali, spesso provenienti da progetti di accoglienza straordinaria. Nel 2022, l’arrivo di persone ucraine ha portato a un ampliamento deiposti a disposizione nelle strutture di accoglienza (saliti da 83 a 115) e alla necessità di accogliere e accompagnare beneficiari con bisogni specifici e inediti, essendo previsto per loro un iter legale diverso, e trattandosi quasi esclusivamente di nuclei monoparentali.

Nelle strutture messe a disposizione per i progetti di semi-autonomia sono stati ospitati rifugiati usciti dai circuiti dell’accoglienza pubblica e che necessitano ancora di un supporto per raggiungere la piena indipendenza.

Accanto all’accoglienza è fondamentale il lavoro di accompagnamento dei rifugiati: servizio legale, scuola d’italiano, servizio psicologico, e servizio di orientamento al lavoro e alla formazione sono volti a favorire la loro completa autonomia e integrazione.

Durante l’anno il Centro Astalli Trento ha potenziato le proprie attività di sportello, tramite l’iniziativa AstallIncontra che, attraverso la collaborazione tra più sportelli territoriali, mira a intercettare i bisogni di coloro che si trovano fuori dal sistema di
accoglienza fornendo loro sostegno in vari ambiti.

Le attività di advocacy sul territorio si sono concentrate, con il Tavolo Inclusione Sociale, sulla questione della grave marginalità delle persone migranti senza dimora.
L’Associazione inoltre è membro della sezione regionale CNCA Trentino Alto-Adige, una rete che agisce per sensibilizzare le comunità del territorio rispetto al tema dell’accoglienza e propone percorsi formativi.
Infine, il Centro Astalli Trento dal 2020 prende parte al Piano Sociale della Val di Non, che prevede la programmazione condivisa con vari attori locali delle politiche sociali del territorio.

Dati

Contatti

Centro Astalli Trento
Via delle Laste 22 – 38121 Trento
Tel. 0461 1723408

www.centroastallitrento.it

[email protected]

Presidente: Stefano Graiff
Vice Presidente: Carlo Balestra
Coordinamento: Stefano Canestrini

  • operatori: 64
  • volontari: 81