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- Scheda 7 – Rifugiati celebri
Ha detto
Coloro che sono passati per l’esperienza della tortura
– e io sono fra quelli – sono in genere restii a parlare del tema
per una questione elementare di pudore,
ma nessuno tace
quando si tratta di denunciare
quella piaga del comportamento umano
e le canaglie che inducono a praticarla.
Luis Sepulveda, scrittore cileno costretto all’esilio
Si parla di … rifugiati celebri
Nel corso della storia, in ogni regione del mondo, individui o intere popolazioni hanno dovuto abbandonare le loro case per sfuggire a persecuzioni, conflitti armati e violenze.
Da sempre l’esilio rappresenta uno degli eventi più drammatici nella vita dell’uomo.
I rifugiati sono persone come noi, gente che, prima di essere costretta a fuggire, aveva una famiglia, una casa, un lavoro. Tra loro sono numerosi anche i personaggi celebri che durante la loro vita hanno cercato rifugio lontano dal loro Paese di origine. La storia ci ha consegnato esempi famosi.
Abramo, Muhammad, Gesù con Maria e Giuseppe, come pure Dante Alighieri e Niccolò Machiavelli. Letterati, scienziati e musicisti come Victor Hugo, Bertolt Brecht, Albert Einstein, Bela Bartok, Fryderyk Chopin, Richard Wagner, ma anche la famosa attrice Marlene Dietrich, l’artista di origine cinese Ai Weiwei,il regista Giorgio Strehler e Luigi Einaudi, poi Presidente della Repubblica Italiana: tutte persone costrette a lasciare la propria terra per sfuggire a persecuzioni, per lo più politiche e/o razziali. Ancora oggi molti grandi personaggi non possono far ritorno nella loro patria o hanno potuto farlo solo da poco tempo.
Ecco alcune storie di rifugiati famosi del XX secolo:
Albert Einstein
Tutti quanti abbiamo sentito qualcosa su Einstein e le sue teorie scientifiche. Che le capiamo o no, esse influiscono fondamentalmente sulle nostre vite quotidiane. Pochi di noi, però, conoscono la sua esperienza di rifugiato: nel 1933 i suoi libri furono bruciati e, in quanto ebreo, fu vittima dell’antisemitismo e accusato di alto tradimento dal regime nazista. Il suo primo rifugio fu il Belgio, poi si spostò in Inghilterra e infine si rifugiò permanentemente negli Stati Uniti. Insieme a sua moglie, lavorò intensamente per aiutare altri rifugiati.
Isabel Allende
Fu esiliata dopo che lo zio, il Presidente cileno Salvador Allende, fu deposto nel settembre 1973, a causa del colpo di stato di Pinochet. Isabel cominciò infatti a ricevere minacce di morte e il suo nome era sulla lista nera dei militari. Si trasferì in Venezuela con il marito e due bambini. Ha sempre continuato la carriera di giornalista, iniziata in Cile, tramite il contributo di un giornale di Caracas (El Nacional). Le sue novelle e i suoi romanzi, tradotti in tutto il mondo, spesso raccontano della sua esperienza di esilio. Nel 1985 si è trasferita negli Stati Uniti e nel 1990, quando è stata ristabilita la democrazia in Cile, è ritornata, dopo 15 anni di assenza, per ricevere il premio “Grabiela Mistral”.
Sigmund Freud
Fu costretto a sopportare la rabbia dei nazisti che, subito dopo l’ascesa al potere, si scatenarono contro gli ebrei e gli oppositori. Nel 1933 le sue opere furono bruciate. La casa editrice che pubblicava i suoi libri fu occupata dai nazisti. Il figlio Martin fu arrestato e dopo una settimana anche la figlia Anna portata via. Li rilasciarono quasi subito, ma Freud, sconvolto, si vide costretto all’esilio. Ottenne un visto d’entrata in Inghilterra grazie alla fama di cui godeva in quel Paese.
Cinque anni dopo, le sue quattro sorelle, rimaste a Vienna, vennero arrestate e uccise in un campo di concentramento.
Alphonso Boyle Davies
Calciatore ghanese, nato nel 2000 nel campo profughi di Buduburama dove i suoi genitori erano stati costretti a rifugiarsi allo scoppio della guerra civile in Liberia. All’età di cinque anni, con la sua famiglia, si trasferisce in Ontario, Canada. Terzino sinistro del Bayern Monaco e della naziona- le nordamericana nel marzo 2021 è diventato il primo calciatore a essere nominato Ambasciatore globale di buona volontà dell’UNHCR, l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati.
Rita Ora
Cantante e attrice britannica è nata a Pristina nel 1990. Figlia di un musulmano e di una cattolica, la sua famiglia fu costretta a lasciare il Kosovo per ragioni etniche e religiose. Si stabilirono a inizio anni ‘90 a Londra, quando Rita aveva appena un anno.
Mila Kunis
All’anagrafe Milena Markovna Kunis, attrice statunitense è nata in Ucraina nel 1983 da genitori ebrei. Nel 1991, con la sua famiglia fuggì dal suo Paese per ragioni religiose e trovarono rifugio negli Stati Uniti.
Abdulrazak Gurnah
Scrittore, arrivato nel Regno Unito, dove vive attualmente, come rifugiato alla fine degli anni ’60, è stato premiato con il Premio Nobel per la letteratura nel 2021. Nato nel 1948 e cresciuto sull’isola di Zanzibar apparteneva al gruppo etnico perseguitato sotto il regime del presidente Adeid Karume, per questo terminata la scuola a 18 anni è stato costretto a lasciare la sua famiglia e a fuggire dal paese, allora la neonata Repubblica di Tanzania. È stato professore di letteratura inglese e postcoloniale all’’Università del Kent a Canterbury. I suoi romanzi e i suoi racconti sono attraversati dalla questione dell’esilio e della migrazione forzata .
Ahmed Hussen
Avvocato e politico canadese, è arrivato nel Paese nordamericano nel 1993, quando aveva solo 16 anni in fuga dalla Somalia in guerra. Dopo un lungo viaggio da Mogadiscio, ottenne l’asilo politico. Negli anni ha conse- guito due lauree, in Storia e in Legge, e diversi incarichi. Nel gennaio del 2017 è stato designato Ministro dell’immigrazione dal premier canadese Justin Trudeau e nel 2019 è diventato Ministro della famiglia, dell’infanzia e dello sviluppo sociale.
Ecco i nomi di altri personaggi celebri, rifugiati:
- Milan Kundera (Repubblica Ceca, scrittore)
- Pablo Neruda (Cile, poeta)
- Marc Chagall (Bielorussia, pittore)
- Rudolf Nureyev (ex Unione Sovietica, ballerino e coreografo)
- Hannah Arendt (Germania, filosofa della politica)
- George Weah (Liberia, calciatore)
- Nadia Comaneci (Romania, ginnasta)
- Rigoberta Menchu Tum (Guatemala, pacifista)
Per conoscere la storia di questi ed altri rifugiati celebri si rimanda alla lettura dell’articolo “Da Einstein a Isabel Allende. I rifugiati celebri della storia“
Parole da leggere, parole da ascoltare
Canzoni, poesie, racconti, video per dare voce a storie di rifugiati. Parole celebri, parole inedite. Guerre del passato e conflitti contemporanei. Bisogna sapere per non ripetere. Per questo vi proponiamo un viaggio nelle vicende e nelle emozioni di persone costrette a scappare da guerre ingiuste e da atroci persecuzioni. La lettura, la visione e l’ascolto di opere celebri o inedite, di classici o contemporanei vi permetterà di conoscere meglio la realtà dei rifugiati presenti nel nostro Paese.
Tristissimo secolo
Il secolo degli esiliati,
il libro degli esiliati,
il secolo grigio, il libro nero.
E’ ciò che devo lasciare
scritto e aperto nel libro,
dissotterrandolo dal secolo
e dissanguandolo nel libro.
Perché io vissi la fratta
dei perduti nella selva:
nella selva dei castighi.
Ho contato le mani tagliate
e le montagne di cenere,
i singhiozzi separati,
gli occhiali senza occhi
e i capelli senza testa.
Poi ho cercato per il mondo
quelli che han perso la patria,
portando dove le portai
le loro bandierine sconfitte,
le loro stelle di Giacobbe,
le povere fotografie.
Ho conosciuto anch’io l’esilio.
Ma, essendo nato camminante,
sono tornato a mani vuote
a questo mare che mi riconosce;
sono altri, però, gli ancora,
gli ancora tormentati,
quelli che ancora lasciano indietro
i loro amori e i loro errori,
pensando che forse, forse,
e sapendo che mai, mai:
così mi toccò singhiozzare
questo singhiozzo polveroso,
di quelli che persero la terra,
e celebrare coi miei fratelli
(quelli che rimasero là)
le costruzioni vittoriose,
i raccolti di pani nuovi.
Pablo Neruda, tratto da “Fine del mondo”, Passigli, 2000
Rifugiati alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi
Dopo l’esordio a Rio de Janeiro, anche ai Giochi di Tokyo 2020 il Team Rifugiati ha visto la presenza di 29 atleti provenienti da 11 nazioni, tra cui Sud Sudan, Siria, Eritrea, Iran e Afghanistan, che hanno gareggiato in dodici discipline. Inoltre sono stati 6 gli atleti, una donna e cinque uomini, che hanno preso parte alle paralimpiadi. “Sono molto orgogliosa e felice, non avrei mai creduto di poter essere qui con il Refugee Paralympic Team e di poter alzare la bandiera, né di poter partecipare ai Giochi come prima donna paralimpica rifugiata. È un grande onore per me”. Queste le parole di Alia Issa, 20 anni, una atleta di club throw, originaria della Siria, rifugiata ad Atene.
Africa is where my heart lies
A picturesque sunset lights up the sky / A magical moment of light passing by Romantic rhytms that beat through the night / Mother nature’s gift for you and I / Oh! Oh! Africa is my hope Don’t you know that home is where my heart lies / Across the ocean into the African skies / Through the hiIIs and valleys / over the mountains Africa is where my heart lies
A new day dawns upon our land/ Breathing life for the creation of man Holding treasures of beauty given for all The African dream that touches the soul of all / Our motherland, our home / This is where l’Il stay/ The birthplace of my heart
Miriam Makeba, tratto da “Homeland”, Putumayo, 2000
L’Africa è dove abita il mio cuore (traduzione)
Un tramonto pittoresco illumina iI cielo/ Un momento magico di luce che attraversa ritmi romantici che risuonano nella notte /
Un dono di madre natura per te e per me / L’Africa è la mia speranza/ Non lo sai? Questa è la casa dove abita iI mio cuore / Attraverso l’oceano nei cieli africani / Tra le colline e le valli / in cima alle montagne / L’Africa è dove abita iI mio cuore
Un altro giorno scende sulla nostra terra / Nutrendo la vita per la creazione dell’uomo Portando a tutti in dono tesori di bellezza / Il sogno africano che tocca l’anima di tutti / La nostra madre terra, la nostra casa / Lì è dove io starò / Dove è nato Il mio cuore.
Per saperne di più navigando in rete
In questa sezione trovate l’elenco di alcuni siti web in cui potete trovare informazioni e notizie che vi aiutino ad approfondire la conoscenza di alcune personalità celebri che hanno vissuto l’esperienza dell’esilio.
Attraverso queste informazioni potete scoprire che spesso, in molti modi, i rifugiati hanno contribuito a rendere migliore il mondo in cui viviamo, mettendo a disposizione della società le loro personali competenze e abilità.
Pablo Neruda: la biografia, le poesie, i libri, i film su e di Pablo Neruda esule dal Cile
Olympics Tokyo 2020: sito del Refugee Olympic Team che ha partecipato ai giochi di Tokyo 2020 con 29 atleti, provenienti da 11 paesi, che hanno gareggiato in 12 diverse discipline sportive
Malala Fund: sito del Malala Fund di Malala e Ziauddin Yousafzai fondato nel 2013 per garantire e difendere il diritto di ogni ragazza a ricevere 12 anni di istruzione gratuita, sicura e di qualità
Yusra Mardini: sito della giovane rifugiata siriana e atleta olimpica Yusra Mardini, dal 2017 Ambasciatrice di buona volontà dell’UNHCR
Se vuoi approfondire con libri e film
Le vicende legate alle migrazioni e all’esilio hanno spesso ispirato scrittori e registi italiani e stranieri.
Numerosi i film e i libri che vi permetteranno di approfondire la realtà dei rifugiati.
ISABEL ALLENDE, LUNGO PETALO DI MARE, FELTRINELLI, 2019

YUSRA MARDINI, BUTTERFLY, GIUNTI EDITORE, 2019

AI WEIWEI, THE REST, CINA/GERMANIA, 2019

Scarica la scheda 7 del sussidio Nei panni dei rifugiati
Si consiglia il percorso didattico ”Nomi importanti, storie come tante“