Disponibile su Raiplay

Italia, 2020

Regia di Giulio Base, scritto anche con Israel Cesare Moscati, a cui il film è dedicato:

“Con Israel Cesare Moscati scompare un regista impegnato, capace di elaborare il lutto e le sofferenze vissute dalla sua famiglia attraverso documentari che hanno parlato a un pubblico di decine di migliaia di giovani, con un messaggio di vita e speranza, in tutta Italia. Un uomo generoso e coraggioso, che non sarà dimenticato” Noemi Di Segni, Presidente UCEI.

Guarda il trailer!

Prima della visione

  • Cosa sai dell’Ebraismo romano e delle sue tradizioni? Da quanto tempo, la religione ebraica è presente a Roma? Prova a scrivere su un foglio quello che ti ricordi, anche in base agli incontri che avete fatto in classe con il Centro Astalli.
  • Ambientato a Roma, il film racconta segreti, un passato celato, nuove identità e una misteriosa lettera. La storia della Shoah, una delle insanabili cicatrici della storia dell’umanità, viene raccontata in modo inedito, attraverso l’avventura e la ricerca della verità da parte di un gruppo di giovani ragazzi, specie di Sofia la giovane protagonista. Nel film si fa riferimento al rastrellamento degli ebrei romani, il 16 ottobre 1943, definito “il sabato nero degli ebrei”. Molti ebrei venivano nascosti in conventi o nelle abitazioni di famiglie che cercarono di essere d’aiuto.Fai una ricerca sul 16 ottobre 1943.
  • Tanti sono i riferimenti alla sinagoga e ai simboli dell’Ebraismo che si vedono in molte scene del film, come: kippah, menorah, torah, talled, Shabbat, cucina Kosher. Scegli una parola e fai una ricerca per discuterne in classe con il testimone… Proponi anche altre parole!
  • Confronta i risultati della tua attività individuale con ciò che hanno scritto i tuoi compagni e discutine in classe insieme al tuo insegnante.

La trama

Diretto da Giulio Base, il film racconta uno dei capitoli più tristi della storia, quello della Shoah. Un’avventura nel quartiere ebraico, quella vissuta da Sofia e un gruppo di giovani. La diciottenne Sofia, aspirante violinista e figlia di un pianista di fama internazionale, scopre nella soffitta di casa sua una vecchia valigia contenente una struggente lettera con dentro la foto ingiallita di una bambina ebrea, Sarah Cohen, nata nel 1939, la cui famiglia è stata barbaramente uccisa nel campo di sterminio di Birkenau: Sofia, insieme a un gruppo di amici (due cattolici come lei, Tato e Valentina, e tre ebrei, Ruben, Ilan e Lea), decide di indagare a fondo per scoprire che fine abbia fatto quella bambina, che è stata adottata.

La ricerca fa riemergere i traumi della guerra e dell’Olocausto, le violenze dei nazifascisti e le sofferenze patite da milioni di famiglie distrutte. I ragazzi, insieme ai rispettivi compagni di classe, decidono di organizzare uno spettacolo teatrale il cui copione è tratto dalla lettera e dalla testimonianza di suor Lucia, autrice della stessa. Non importa se i ragazzi siano cristiani o ebrei, l’Olocausto è una storia che accomuna tutti e il gruppo di amici affronterà questo percorso con in mente un’unica destinazione finale: una nuova speranza e uno spettacolo da mettere in scena per ritrovare Sara Cohen. Riusciranno nel loro intento?

Dopo il film

Un fotogramma da internet

Con l’aiuto di un motore di ricerca scegli un’immagine tratta dal film, stampala e preparati ad illustrarla ai tuoi compagni utilizzando queste indicazioni:

  • Chi sono i personaggi ritratti? Cosa stanno facendo?
  • Quali sono i loro stati d’animo?
  • Ti sembra che l’immagine che hai scelto sia rappresentativa del film, dei suoi contenuti e del messaggio che la regista ha voluto trasmettere?
  • Sono presenti degli oggetti o altri elementi che secondo te potrebbero avere un valore simbolico (paesaggio, luci, colori…)?

Spunti per la discussione

  • La protagonista, Sofia, è una studentessa romana, aspirante violinista, che vuole ritrovare Sara Cohen, una bimba ebrea scomparsa durante la Shoah a cui è dedicata una lettera che ha ritrovato in una vecchia valigia di famiglia. Nel corso del film, Sofia stringerà amicizia con alcuni ragazzi della comunità ebraica di Roma con i quali deciderà di dare vita ad uno spettacolo per dare voce a questa storia e ritrovare Sara. Il primo incontro con la comunità ebraica è in realtà uno scontro con Ruben e Iian, i quali, fuori dalla Sinagoga, spiegano a Sofia e la sua amica Valentina che non è possibile entrare perché è il giorno dello Shabbat, “il nostro giorno di riposo” (da 0:15:30). Cosa sai dello Shabbat? A quale giorno della settimana corrisponde? Cosa è permesso e vietato fare?
  • La collaborazione con alcuni giovani della comunità ebraica, per ritrovare la bambina scomparsa, sarà occasione di incontro tra ragazzi e ragazze di diverse religioni. Conosci ebrei romani? Cosa sai della loro tradizione? Da quanto tempo gli ebrei sono presenti a Roma?
  • Quali oggetti e simboli si vedono in molte scene? Chi è un rabbino? Confrontati con i tuoi compagni, il tuo insegnante e il testimone, facendo un excursus storico.
  • (min. 0:51:00) Sofia organizza una festa a casa sua, e di fronte alle perplessità di Ruben sui cibi permessi e consentiti: “Devi sapere che ci sono delle cose che noi non possiamo proprio mangiare”, Sofia risponderà che i piatti sono kosher e che possono stare tranquilli: “Mi sono informata”. Cosa sai della cucina Kosher? Che cosa significa questa parola ebraica?
  • Sofia e Ruben parlano e poi discutono perché i due si piacciono ma Ruben ha paura di amarla perché non ebrea: “Se la cosa diventasse più seria io spezzerei una linea con il mio popolo (…) Tu non capisci quanto questa cosa sia importante per me!” (da: 0:59:00). Cosa vuole dire secondo te? Di quale linea parla?
  • Sofia, parlando al telefono con la sua amica Valentina affermerà: “Questa storia va oltre te o me. Dialogando con Ruben mi sono resa conto che dobbiamo combattere ancora molte paure reciproche”. Che cosa significa? Secondo te si riferisce anche a stereotipi e pregiudizi? (da: 1:00:45)
  • Sofia, in un momento di confronto con i suoi amici chiederà loro: “Chi siamo noi?” (…) e aggiunge: “Noi non stiamo solo cercando Sara”, sottintendendo che ognuno di loro è in cerca delle proprie radici. Lea risponderà: “Io sono anche quella linea che percorre migliaia di anni, che mi fa paura, ma senza questa linea sarei persa”. E chiederà a Tato: “Cosa vedi di diverso nell’Ebraismo?” che risponderà a sua volta: “Voi siete sempre stati uniti, contro tutto, e fedeli…” (da: 1:04:24)
  • Dopo lo scoppio dell’incendio, i genitori dei ragazzi sono molto decisi a non far proseguire ai propri figli le prove dello spettacolo. Il Rabbino Volterra convocherà Sofia alla scuola ebraica per spiegare ai genitori dei ragazzi il motivo della ricerca così ostinata, e l’importanza di fare memoria, di dare voce a Sara Cohen per fare memoria e testimoniare la vita anche dopo la tragedia della Shoah. Che cosa sai di questa pagina nera della storia?
  • Dopo alcune ricerche presso il Vicariato, all’interno dei libri contabili del convento delle suore di Sant’Alessio, Sofia e il rabbino Volterra scopriranno che la bambina è la nonna di Sofia. La prima domanda a sorgere spontanea è: “Se lei ebrea allora vuol dire che anche io lo sono?”, domanda Sofia. Cosa risponderà il rabbino? Cosa sai della trasmissione della religione ebraica?
  • (01:25:00), vi è l’incontro tra la nonna di Sofia, e la suora che la salvò dalla deportazione. Cosa pensi di questa storia? Quanto pensi sia stato importante l’aiuto di alcune famiglie verso gli appartenenti alla comunità ebraica? Conosci altre storie simili?
  • (01:28:00) Il rabbino accoglie Sara, Sofia e la famiglia al Tempio Maggiore. Sofia decide di convertirsi alla religione ebraica, attraverso il bagno rituale di purificazione mikveh o anche mikvah. Cosa sai di questo battesimo? È obbligatorio per tutti o solo in casi particolari? Fai una ricerca.
  • Alla fine del film, i ragazzi festeggiano tutti insieme la conversione di Sofia, brindando ed esclamando: “L’Chaim!” (0:13:14). Conoscevi questa esclamazione? Cosa significa?
  • Dopo aver visto la serie, prova ad immedesimarti in un personaggio che ti ha colpito particolarmente. Come avresti reagito in alcune situazioni?
  • Commenta l’ultima parte del film: ti è piaciuta la conclusione? O ne avresti preferito una differente?