L’accettazione, che si trova proprio all’ingresso di via degli Astalli 14/a, è un punto privilegiato di osservazione in merito alle ricadute che i mutamenti sociali o normativi hanno sui percorsi di accoglienza e integrazione dei migranti forzati.

Nel 2022 si registra un incremento di giovani uomini somali arrivati da altri Paesi europei, principalmente Svezia, Germania e Francia, a seguito del respingimento delle loro domande di riconoscimento della protezione internazionale.
Si è assistito invece a una riduzione dei migranti del Mali (tra le prime nazionalità negli ultimi anni) che, bloccati in una sorta di limbo burocratico per il rinnovo del permesso di soggiorno – per lo più protezione umanitaria non più in vigore –, hanno deciso di partire alla ricerca di maggiore stabilità in un altro Paese europeo.

A conferma delle difficoltà e dei tempi di attesa per i rinnovi del permesso di soggiorno, circa un terzo degli utenti del servizio rientra nella tipologia descritta con la voce “permesso di soggiorno in via di definizione”. Una percentuale molto significativa dovuta alle conseguenze dei cambiamenti di legge intervenuti nel 2018, con i cosiddetti decreti sicurezza e al sopraggiungere della pandemia. Molti hanno perso il lavoro e hanno avuto difficoltà ad avere un indirizzo valido di residenza. A ciò va aggiunto lo scoppio della guerra e l’arrivo dei profughi dall’Ucraina, che ha reso estremamente complicato l’accesso ai servizi pubblici e l’esigibilità dei propri diritti per tutti coloro che ucraini non sono.