L’ingresso di molti ospiti affetti da patologie croniche o degenerative ha reso particolarmente difficile pianificare progetti di inclusione finalizzati all’autonomia. Ha portato inoltre a rimodulare i tradizionali strumenti di lavoro per adattarli alla gestione di casi complessi, che necessitano di particolari cure e sostegno. A tal fine si è rivelato fondamentale, ancor più che in passato, il lavoro di rete finalizzato a realizzare attività con valenza riabilitativa, di supporto sociale ma anche terapeutico, soprattutto con i Municipi di competenza e le strutture sanitarie territoriali. 
La collaborazione con il Municipio VIII, si rivela preziosa sia per la condivisione della presa in carico delle beneficiarie più vulnerabili, sia per il sostegno economico alle ospiti in uscita attraverso il progetto “Roma Accoglie”.
Inoltre, per i nuclei monoparentali, risulta molto proficuo il partenariato con l’associazione MamHabitat – Arpjtetto, che si occupa del sostegno alle mamme attraverso la presa in carico e la progettazione di un percorso condiviso.

La seconda metà dell’anno è stata caratterizzata dall’ingresso, soprattutto nei centri per donne, di alcune ospiti provenienti dall’Ucraina, che rappresentano un target per certi versi differente da quello generalmente preso in carico: si tratta infatti di persone in fuga dalla guerra, tra cui alcuni minori, con un progetto migratorio che considerano a breve termine, perché da un lato ancora convinte della possibilità di poter rientrare presto in un’Ucraina liberata e finalmente in pace, dall’altra mosse dall’urgenza di ricongiungersi ai familiari rimasti nel Paese.