Il servizio legale ha assicurato ascolto e assistenza non solo a richiedenti asilo per la procedura relativa alla domanda di protezione internazionale, ma anche a rifugiati vittime, molto spesso, di ritardi da parte degli enti preposti nei procedimenti di ricongiungimento familiare, di richiesta di cittadinanza, di rinnovo del permesso di soggiorno.

Diverse le criticità evidenziate nel 2022: in particolare i ritardi nel primo rilascio e nel rinnovo dei permessi di soggiorno, causati dal notevole carico di lavoro che grava su Commissioni territoriali, Prefetture e Questure. I tempi di attesa possono arrivare a quasi un anno, tra presentazione dell’istanza, foto segnalamento e consegna del documento. Il tutto ha ricadute sui percorsi di inclusione dei rifugiati i quali, ad esempio, hanno difficoltà a ottenere un contratto di lavoro, o anche a rinnovarlo, per la diffidenza dei datori di lavoro, in assenza di un permesso di soggiorno definito.
Molte persone assistite inoltre riferiscono di non riuscire ad accedere all’Ufficio Immigrazione della Questura di Roma per la formalizzazione della domanda di protezione internazionale. Ciò comporta la necessità di provare a entrare più volte, mettendosi in fila anche di notte.
Tutt’altra è stata invece l’esperienza con i cittadini ucraini per i quali, data la facilità e la relativa assenza di ritardi con cui hanno ottenuto il rilascio della protezione temporanea, il numero di coloro che si sono rivolti al servizio legale è stato minimo rispetto alle altre nazionalità.