Forte è stato l’impegno del centro SaMiFo della ASL Roma 1: sono state oltre 2.200 le persone incontrate, più di 8.500 le visite effettuate.

Si registra per la prima volta una pressoché parità di accessi tra uomini (solitamente la maggioranza) e donne: dato che si spiega con la presenza di molte pazienti di nazionalità ucraina in fuga dalla guerra.

L’arrivo dei profughi dall’Ucraina ha infatti avuto un impatto significativo sul SaMiFo, a partire dalla programmazione di nuovi servizi (come quello dell’hub della Stazione Termini per l’accoglienza e la vaccinazione degli ucraini appena arrivati).
Più in generale nel corso dell’anno molta attenzione è stata data alla cura e alla riabilitazione delle donne migranti vittime di violenza e di tratta subite nei Paesi di origine o di transito come la Libia, ma anche in contesti domestici qui in Italia.