La mensa, nel rispetto delle norme anti covid, ha svolto il proprio servizio in modalità da asporto: ogni giorno sono stati preparati pasti caldi completi, impacchettati e distribuiti all’ora di pranzo sulla porta di ingresso. Da fine ottobre è stato possibile riaprire i locali all’utenza secondo le normative vigenti. Gli spazi sono stati riorganizzati ed è stato messo in vigore l’ingresso tramite green pass. È stata mantenuta anche la modalità da asporto per garantire a tutti la possibilità di ricevere il pasto giornaliero. 

Circa 2.000 persone durante l’anno si sono rivolte alla mensa. I pasti distribuiti sono stati 46mila, nella prima metà del 2021 con modalità solo da asporto. Per quasi il 20% gli utenti si sono rivolti alla mensa per una sola volta e per il 70% dei casi da 2 a 50 volte. Questo vuol dire una presenza sul territorio della Capitale in media di 5 settimane l’anno per la maggior parte dei protetti internazionali.

Questa fotografia ci riconsegna, dopo il 2020 segnato da forti limitazioni agli spostamenti, una popolazione di rifugiati in grande movimento, costituita da giovani uomini adulti che inseguono un futuro sereno, alla ricerca di quella pace che non hanno potuto vivere nei propri Paesi.