Nel corso del 2022 si è potuto assistere ad un aumento di due tipologie di utenza nel centro, neo-maggiorenni e soggetti vulnerabili.

I neomaggiorenni, provenienti da centri per minori non accompagnati, raggiunta la maggiore età, una volta trasferiti nella nuova struttura per uomini, si trovano ad affrontare inevitabili difficoltà di adattamento che rendono l’avvio dei progetti di inclusione una fase particolarmente delicata.

Diversi sono gli elementi di continuità con l’anno precedente, come ad esempio l’elevato numero di ospiti vulnerabili: nei soli centri SAI, il 50% dei beneficiari è portatore di una o più vulnerabilità fisiche o psicologiche. Ciò che però contraddistingue il 2022 è la gravità dei casi stessi. L’ingresso di molti ospiti affetti da patologie croniche o degenerative ha reso particolarmente difficile pianificare progetti di inclusione finalizzati all’autonomia. Ha portato inoltre a un ripensamento del ruolo dell’operatore, chiamato a una nuova tipologia di intervento, scandita da tempi diversi rispetto a quelli, spesso serrati, dell’accoglienza istituzionale, e a rimodulare i tradizionali strumenti di lavoro per adattarli alla gestione di casi complessi, che necessitano di particolari cure e sostegno.