Il Centro Astalli ha seguito con preoccupazione da alcuni giorni lo sgombero di centinaia di rifugiati eritrei dal palazzo occupato di via Curtatone, a Roma, tra cui famiglie con bambini, anziani, disabili.
Il Centro Astalli, Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati in Italia, esprime seria preoccupazione per la situazione dei migranti nel Mediterraneo, per la sostanziale indifferenza da parte degli Stati membri e dell’Unione Europea riguardo la condizione di pericolo e morte di migliaia di persone, e per le politiche di accordo con la Libia che da settimane occupano le Agende delle istituzioni nazionali coinvolte.
13 migranti sono stati trovati morti nel corso di un'operazione di salvataggio di fronte alle coste libiche, riversi sul fondo del gommone, tra loro molte donne incinte o madri.
La legge n. 46/17 ha introdotto una serie di modifiche alla normativa in materia di protezione internazionale attribuendo agli operatori dell’accoglienza l’onere della notificazione degli atti e dei provvedimenti ai richiedenti asilo presenti nelle strutture di accoglienza.
Sono circa 5000 le persone tratte in salvo in mare in diverse operazioni di salvataggio e sbarcate nelle prime ore della mattinata nei porti di Salerno, Brindisi e Catania. Tra loro tante donne e bambini.
Sono almeno 35 i migranti dispersi, tra cui 7 bambini e alcune donne, in un naufragio davanti alle coste della Libia, 6 miglia al largo di Garabulli, a est di Tripoli.
Sono state 34mila, tra richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, le persone accolte nel corso del 2016 all'interno della rete SPRAR, il Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati.