di Anilda Ibrahimi
Einaudi 2008

La trama

Quattro generazioni, quattro donne, un filo di ricordi di famiglia che tratteggiano la storia dell’Albania, dal primo Novecento alla fine del regime comunista: in questa storia vivace e corale si coglie tutta la complessità del tema dell’identità, culturale e religiosa. La voce della narratrice testimonia l’esperienza di un Paese in trasformazione, in bilico tra tradizioni ancestrali e tentativi di modernizzazione, dove la convivenza delle diversità è radicata profondamente nella storia e sopravvive, malgrado tutto. Il legame con il passato è simbolicamente rappresentato dalla figura di nonna Saba, colei che canta per i morti, perché loro hanno il diritto di sapere e noi il dovere di dire ciò che succede. Questa missione è stato ereditata dalla giovane nipote, che ormai vive in un paese straniero, ma si assume il compito di diventare, a modo suo e attraverso le pagine di un libro, gradino tra vivi e morti e testimone di un’epoca in cui musulmani e cristiani vivevano fianco a fianco.

Einaudi 2008, 263 pp.

Un brano
“Ma la festa più bella era quella di Pasqua. Nonna Saba raccoglieva le uova per settimane, le metteva da parte, e il giorno di Pasqua usciva con il suo cestino pieno di uova rosse e d’oro. Le offriva a tutti i vicini di casa. Se chiedevi alla nonna cosa festeggiava, mica lo sapeva tanto bene. Papà le diceva che lei non c’entrava niente con le feste degli ortodossi. ‘Le feste sono per tutti,’ – replicava la nonna. – Soprattutto per i bambini. E poi,’ – continuava, – ti pare che possiamo ignorare le feste dei vicini, che sono greci? Facciamo brutta figura…’. I musulmani, invece, festeggiavano Kurban Bajram, la festa del sacrificio. Di solito si ammazzava un agnello, ma quale fosse la ragione la nonna non sapeva spiegarlo. In fondo si trattava di un atto simbolico. Così nonna Saba si muoveva con largo anticipo per trovarlo della migliore qualità. E cucinarlo alla brace per tutti, musulmani e non” (pp.150-51).
L’autore
Anilda Ibrahimi è nata nel 1972 a Valona. Giornalista, nel suo paese ha lavorato presso testate giornalistiche radiotelevisive e per vari quotidiani. Ha lasciato l’Albania nel 1994, trasferendosi prima in Svizzera e poi, dal 1997, in Italia dove vive come rifugiata politica. Questo è il suo primo romanzo, scritto direttamente in italiano.

Per riflettere, per discutere
Nella discussione sull’identità culturale dell’Europa, il cosiddetto Islam dei Balcani, radicato da più di 500 anni in Albania, in Bosnia e in Kossovo, ma anche in Bulgaria assume un nuovo rilievo. L’Islam europeo esiste, e non è solo quello degli immigrati. In particolare, l’Islam albanese è sempre stato caratterizzato dalla tolleranza e dalla moderazione e la coscienza nazionale albanese non è legata alla religione, essendo divisi in musulmani (70 %), ortodossi (20 %) e cattolici (10 %). Il libro testimonia efficacemente questo clima culturale, che purtroppo rischia di essere messo in crisi dalle tensioni internazionali.

Per approfondire
Ricerca/Tesina: La minoranza albanese in Italia. Un approfondimento su questa antica comunità, presente soprattutto in Calabria e in Sicilia, può essere lo spunto per un approfondimento sulle minoranze etno-linguistiche (che in qualche caso si accompagnano anche a diverse tradizioni religiose) in Italia e in Europa.